Mr Motivator
Ho cinque minuti per raccontarvi quello che ho avuto il coraggio di fare ieri sera. Vedrò di essere sintetica.
Ginnastica in riva al mare.
Esatto. Anche io, come altre cinquanta persone (fissati del fitness) come me, invece di passare la serata a soffocare le mie angosce lavorativo-esistenziali seppellendole sotto uno strato di kebab all’ex Fritolin (che adesso porta il nome furlano-arabo “Là di Boubir”), mi sono messa in fila sulla piattaforma del Bivio di Miramare, e ho tentato di purificarmi dai miei peccati, se non dall’eccesso di carboidrati, sotto la guida di un nerboruto guru della forma fisica, tale Gary.
Nomen omen. Che cosa può fare nella vita uno che si chiama Gary, se non l’istruttore di aerobica high-impact? Perché se pensavate che la ginnastica in riva al mare fosse un’attività amena e rilassante, non avete mai fatto ginnastica con Gary, ribattezzato subito “Mr Motivator – The Terminator” per l’aspetto (marine americano incrociato con Conan il Barbaro) e l’eloquenza (il suo vocabolario, fino a cinque minuti dalla fine della lezione, pensavo consistesse solo nei numeri da uno a dieci e in “aaaaargh!!!” ripetuti e forse, per qualcuno, motivanti).
Insomma. Gary che sbraita come un sergente del CAR. Noi che sudiamo implorando pietà. La mia insalata che mi rimbalza nello stomaco e mi costringe a dare forfait. Dario che passa da un piede all’altro sgocciolando anche l’anima. Laila, stoica, che va avanti a denti stretti (la classe di una donna si vede anche in questi frangenti), e Alberto che ci mangia la pappa in testa a tutti saltellando senza sosta.
Oggi Dario dice che gli fa male il menisco.
Ma forse domani si replica.
Magari con le foto.
Ma senza Gary.
Argh.
P.S. E con questo, spero di avere fatto contento quello che mi preferisce sudata piuttosto che struggente.