pubblicato da Giulia venerdì, Giugno 27, 2003 1:02
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Da cosa si capisce che è iniziata l’estate (a parte le temperature congolesi)

Ieri sera, dopo avere consumato la mia dose settimanale di Alias (ottimo spegnicervello per chi, come me, soffre di deficit congenito dell’attenzione: nessuna scena dura più di due minuti, non faccio in tempo ad annoiarmi e a cambiare canale), ho fatto il classico giro dei canali per vedere con cosa addormentarmi. Italia 1, niente (un film comico non bene precisato ma dall’aspetto sinistramente inizio anni ’90: non abbastanza vecchio per essere guardato anche in maniera nostalgica, come le repliche di Drive-In, di cui più sotto). La 7, un bel film con Giannini però già iniziato. Retequattro hahahaha. Raiuno Raidue programmi non bene precisati. Raitre, ma non dovevano fare BRA (che se uno sa l’inglese gli viene da ridere… e poi per me sarà sempre l’acronimo di Bentley Rhythm Ace)? Rimane Canale 5: e su Canale 5 c’è The Bachelor, formato importato pari pari dall’America. Per chi non lo sapesse, il succo del discorso è questo: un uomo (belloccio, non particolarmente facoltoso, sedicente scapolo alla ricerca dell’anima gemella) deve scegliere la sua futura fidanzata fra una folla di bellezze. In America la trasmissione è molto popolare, al punto che ne sono state fatte già tre edizioni, alternando il sesso del bachelor, che è già stato una volta una bachelorette. La versione americana prevede incontri, scontri, gare, amori, flirt, e nella versione maschi-come-prede, pessima poesia all’indirizzo della donna desiderata.

Nella versione italiana:
un tizio lampadato ed espressivo quanto il mio frigorifero deve scegliere fra un esercito di aspiranti Miss Universo, tutte in abito da sera, nessuna con un capello fuori posto o un’età che inizi per tre, alcune di chiara ascendenza straniera ma sempre nei limiti dei canoni estetici ariani (anche quella di colore). Siccome mi sono persa tutta la prima parte, non mi è chiaro se le aspiranti alla mano di questo individuo abbiano avuto l’occasione di parlarci, o siano solo state fatte sfilare davanti a lui in stile concorso di bellezza o televendita. So che a un certo punto lui ne chiama fuori una per parlarci di nuovo (una bionda di nome Krista che sembra la Parisi nel 1980). Le ragazze sembrano poco a loro agio nei vestiti lunghi. Giurerei che anche dietro le quinte la conversazione sia stata modesta, pudica, soave, tutta uno scrollarsi la frangia dagli occhi e ridere tenendo il labbro superiore basso per non scoprire le gengive.

Il tutto mi fa venire in mente lo scenario tipico della fiaba in cui il principe annoiato deve scegliere fra le cento principesse arrivate dai paesi più lontani, che una ad una si inchinano ai suoi piedi, cercando di nascondere lo scintillio avido negli occhi. Mi sorge anche spontanea una domanda: postulando che tutto ciò sia vero, lo scapolo può scegliere fra un parterre di topone, mentre le topone hanno davanti uno scapolo solo, fritto dalle lampade, inespressivo e con tutto il sex appeal di una mucca al pascolo. E se a una di loro non dovesse piacere? Che fa? Molla il concorso? E poi: perché una ragazza giovane e bella, spesso poco sopra i vent’anni, dovrebbe ridursi a competere con altre venti per la conquista di un fidanzato?

Mi immagino i dialoghi fra una Topona a caso e lo Scapolo.
Scapolo: “Hai dei bei capelli.”
Topona: “Grazie.” (risolino, Scostamento della frangia, testa inclinata di 45° sulla spalla.)
Scapolo: “Sto cercando una donna che mi renda felice.”
Topona: “Tu credi che io potrei farlo?” (Scintillio dei denti, altra ravviata di frangia.)
Scapolo: “Sai, mi sono appena comprato una BMW.”
Topona: “Accidenti.” (E pensa: cazzo!)

E via così.

Sappiamo che in Italia la caccia all’uomo è uno sport competitivo (troppe donne, troppo pochi uomini: è matematica), ma il presupposto di questa trasmissione è scandaloso. Decenni di “l’utero è mio” sono serviti a questo? A vederci sfilare caste ed eleganti davanti a un tizio di cui probabilmente non prenderemmo neanche il numero di telefono se lo incontrassimo al bar, in modo che lui possa decidere quale utero prendere in usucapione?

Quasi meglio guardare Drive-In. Così possiamo renderci conto di quanto siamo migliorati: veramente portavamo quelle felpe? Veramente avevamo quelle permamenti e quegli elastici nei capelli? Veramente ridevamo ai monologhi di Gianfranco D’Angelo?

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