Zitti zitti

pubblicato da Giulia giovedì, Settembre 9, 2004 13:19
Aggiunto alla categoria Sono fatti miei
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Ieri c’era abbastanza silenzio, anche se dalla finestra aperta arrivava il rumore incessante del traffico. Il silenzio sono parole che non arrivano, tipo un’email che sai che qualcuno ti ha spedito ma che non si materializza, magie del protocollo TCP/IP, nella tua casella di posta. Le parole degli altri, che rendono più denso il silenzio intorno a te. C’era il silenzio di una cosa rotta, dei cocci sparsi per terra che nessuno ha raccolto, e che non sai ancora se riuscirai a rimettere insieme, e che colla usare, e se ci saranno altre mani ad aiutarti a far combaciare i pezzi. C’era il silenzio dopo lo schianto. Che ti tasti e sei ancora vivo, anche se ti duole ogni cellula del corpo, e non sai ancora come muoverti in modo da non farti ancora male o causare dolore a chi si è schiantato insieme a te. C’era un silenzio pieno di immagini residue da una nottata che non era stata di buio e riposo, ma di incubi e memoria. C’era troppo silenzio, e la sensazione era che un urlo sarebbe rimbalzato indietro senza romperlo, e l’onda sonica ti avrebbe fatto esplodere la testa.

Ieri c’era silenzio, oggi ci sono un paio di busker con la fisarmonica che da due ore rompono le balle suonando (malissimo) brani irriconoscibili.
Monica si sente a Montmartre.

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