Sole Cuore Algore
pubblicato da Giulia giovedì, Maggio 8, 2008 21:02Il post intelligente su Al Gore all’Ambra Jovinelli lo faranno già gli altri che c’erano. Da me, come al solito, potete aspettarvi il contorno.
Amici uligani. Allora, lo dico subito, io in gita con Antonio Sofi e Zoro non ci vado più. A ogni affermazione del quasi-presidente (presidente intero per Luca Conti, colto forse da accesso di fantozzismo) prorompevano in barcampici “Daje!”, con grande imbarazzo mio e di Antonella, che ci scappava da ridere ma avremmo voluto mantenere il contegno. Achille, in mezzo, faceva il democristo e un po’ je dava un po’ no.
E’ la primaveeeeera! “Ma che caldo fa, a Roma?” “E’ maggio, Gianluca.” Alla buon’ora, aggiungerei anche.
Stile. Beccatevi gli stivali di Al Gore (la foto è di Giorgia).
Riscaldamento locale. L’Ambra Jovinelli era un forno, ma accendere l’aria condizionata con Al Gore presente sarebbe stato un po’ come accogliere l’Ayatollah Khamenei con un piattone di prosciutto di Parma.
Una pregunta. Ecco, vabbè user-generated, ma nessuno si è accorto che le quindici domande più votate chiedevano più volte la stessa cosa?
Ordine e disciplina. Alessio: “Sì, lo so che la mia giacca è troppo pesante, è che ho tutta la roba distribuita nelle tasche e mi ci è voluta una vita per trovare la distribuzione perfetta.”
Mimica. C’è un buon motivo per cui Marco Camisani Calzolari dovesse far pervenire la sua domanda in video, e nel video fare le facce?
Namedropping. E non li ho neanche detti tutti. Tipo: ho dato un euro e cinquanta a Luca Sofri, oggi.
Insomma. “Wow!”.
Smeerch.it » Blog Archive » Visto Al, visto niente says:
Maggio 9th, 2008 at 12:51
[…] Ieri sono stato al Teatro Ambra Jovinelli per la presentazione della versione italiana di Current Tv. Molto spazio è stato lasciato al patron, Mr. Al Gore, il quale ha fatto un lungo panegirico su come un canale tv in più possa significare maggiore democrazia per un paese e per il mondo intero (!). Su come la gente ha bisogno di maggiore informazione di come forse anche negli Stati Uniti si sarebbe potuto evitare grossi errori come l’invasione dell’Iraq, se ci fosse stata maggiore e più corretta informazione a riguardo. Tutti i suoi interventi sono stati alquanto scontati, pieni di retorica e anche un po’ noiosi – a dirla tutta. Ad ogni modo non è che mi aspettassi granché. Sostanzialmente io ho partecipato a questo evento – l’avevo già scritto – per incontrare di persona Tommaso Tessarolo (il direttore editoriale di questa nuova tv) e chiedergli se ci fossero ancora posizioni aperte nella sua azienda. Tra le altre cose mi ha risposto picche – ma non è questo il punto. Il punto è che Mr. Gore ha fatto il vago. Alle domande che gli venivano poste ha sempre risposto con le stesse quattro parole messe in croce: libertà, democrazia, creatività, libertà, contenuti generati dagli utenti, indipendenza da governi e corporation, ecc. La domanda migliore è stata quella di Alessio Jacona che ha chiesto chi sono i finanziatori e se tra questi ci fosse qualche italiano. Insomma da dove arrivano i soldi. Gore ha saputo solo dire che, a parte lui e il suo amico cofondatore Joel Hyatt, non poteva svelare altro su finanziamenti, a causa di una – poco chiara – legge americana sulla sicurezza. Bah! Non per fare dietrologia, ma qualcosa sotto deve esserci. Perché tanto mistero altrimenti? Altra cosa poco chiara, o comunque non molto coerente, è affidarsi a Sky come piattaforma per la trasmissione del canale tv. Certo, in Italia Sky è l’unica piattaforma satellitare disponibile. Ma non si dimentichi che esiste anche il Digitale Terrestre e il caro vecchio segnale analogico. Se proprio avessero voluto avrebbero potuto trasmettere in una di queste altre due modalità. Il fatto è che parlare di libertà di espressione e affidarsi ad un’azienda come Sky (vedi gruppo News Corp. ossia Rupert Murdoch) che invece sappiamo benissimo che negli Stati Uniti – e non solo – ha una linea sfacciatamente reazionario/conservatrice, spesso ai limiti della propaganda e della libertà di espressione, mi sembra quanto meno incorente. O sbaglio? A proposito dell’evento mi si lasci dire che Tessarolo in maniche di camicia e cravatta faceva un bell’effetto. Si è presentato in un’edizione inedita che però gli conferiva, da quel palco, una certa autorevolezza. Marco Montemagno ha fatto il suo (solito?) spettacolino brillante, scendendo tra gli spettatori/blogger per raccogliere le loro domande – che poi erano state già selezionate nei giorni precedenti con una specie di votazione pubblica sullo stesso sito di Current Tv. Un altro ‘cravattone’ che ha fatto il suo piccolo show è stato Marco Camisani Calzolari che, nonostante fosse in sala, ha fatto trasmettere la sua domanda registrata in cui si atteggiava con delle facce buffe mentre gongolava nel suo inglese. Montemagno gli ha retto anche il gioco dal momento che non ha rivelato che il video fosse registrato. Anzi ha invitato espressamente Mr. Gore a porre attenzione particolare alla cosa poiché, a suo dire, Calzolari in quel preciso istante era connesso con una live conference call dal suo pc. Ancora mi chiedo il perché di questo siparietto farlocco. Ad ogni modo un evento come quello di ieri è sempre una bella occasione per incontrare vecchi amici/blogger e incontrarne di nuovi per il sottoscritto (come Luca Sofri). Direi che questo è il minimo che ho portato a casa ieri. Per quanto rigiarda il progetto Current Tv staremo a vedere. La cosa mi incuriosisce. Cercherò di tenere gli occhi addosso a questa neonata avventura italiana. Se non altro per capire quale vantaggio può apportare alla scena dei media italiani. Altri post interessanti da leggere sull’evento sono quelli di Giulia Blasi e di Telemaco. […]
Al Gore non si comanda | Ludik – di Luca Di Ciaccio says:
Luglio 24th, 2011 at 10:51
[…] l’Ayatollah Khamenei con un piattone di prosciutto di Parma” fa saggiamente notare Giulia Blasi. L’idea di Current mi sembra una buona idea. Sul concetto di libertà invece non saprei dare […]