Quello che serve è la memoria
pubblicato da Giulia sabato, Giugno 25, 2011 12:59La protesta degli studenti di Villa Greppi si è risolta in una semi-vittoria che sa di sconfitta. A forza di dai, l’anno prossimo nell’istituto ci saranno la quarta e la quinta ginnasio e la seconda liceo, articolate in modo da condividere alcuni corsi con il Linguistico, ma niente prima liceo. I ragazzi della quinta ginnasio dell’anno scorso, rimasti senza garanzie di proseguire gli studi, si sono iscritti altrove.
Questa è la scuola secondo Mariastella Gelmini: una gentile concessione, un bene da elargire solo se avanzano soldi che non avanzano mai. Come i nostri nonni, i nostri genitori, gli adolescenti moderni vengono spintonati, maltrattati, incoraggiati all’abbandono scolastico, trattati non come futuri cittadini ma come numeri, gente che ora non vota e quindi chi se ne frega. Gli puoi dare la scuola e levargliela, spedirli di qua e di là, costringerli ad alzarsi alle cinque di mattina per raggiungere un liceo già intasato di iscrizioni che non è quello in cui hanno amici, compagni, una vita. Che valore ha, la vita dei ragazzi? Nessuna.
Io spero due cose.
La prima è che da questi maltrattamenti, da questa noncuranza, da questa indifferenza nei loro confronti i ragazzi escano con un’idea chiara in testa: e cioè che lo studio è un diritto, e che un ministro che vuole farli tornare ai tempi in cui questo diritto poteva essere esercitato solo a prezzo di grandi sacrifici e sofferenza personale è un ministro che dovrebbe dimettersi subito, perché lavora contro la missione del suo ministero. Mariastella Gelmini vuole fare in modo che gli italiani siano ineducati, rozzi, incolti e impreparati, e se questa non è la sua intenzione è anche peggio, perché l’unica cosa peggiore del dolo è la completa inconsapevolezza delle conseguenze delle proprie scelte. Io spero che da questa sofferenza i ragazzi italiani escano rafforzati e determinati a lottare per il diritto di essere istruiti.
La seconda cosa che spero è che i ragazzi del Greppi, ma anche tutti gli altri studenti colpiti dai tagli, prendano appunti e si segnino i nomi delle persone che oggi sono responsabili di questo scempio. Nomi e cognomi e partiti di provenienza. E quando un giorno queste persone chiederanno loro il voto, si adoperino per fare sapere a tutti in che modo lavorano, e quali danni hanno fatto. Spero che si appuntino i nomi di chi si è speso per fare in modo che potessero continuare a frequentare la scuola che si erano scelti, e chi invece ha appoggiato le decisioni di un ministero di facciata e di un ministro inadempiente.
Spero che se li ricordino, e agiscano di conseguenza.